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Visualizzazione dei post da 2019

Piccoli rami di Ginkgo biloba

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Il Ginkgo è un albero maestoso, alto, la sua chioma risplende di verde chiaro in estate e riluce di giallo dorato in autunno, un fossile vivente arrivato fino a noi grazie ai monaci cinesi che lo hanno coltivato e protetto nei monasteri. Il Ginkgo è un albero forte, resiste alle intemperie, supera secoli, millenni, ere, è discreto e silenzioso, la sua natura duale (è una specie dioica, con alberi maschili e alberi femminili e ha le foglie bilobate) è stata cantata da Goethe in una poesia dedicata a questa specie vegetale straordinaria. È uno dei miei alberi preferiti e ne ho un esemplare in giardino, ha circa 25 anni, è alto circa 3 metri e gode di ottima salute :) All'università, durante la preparazione dell’esame di botanica , il professore ci aveva permesso di raccogliere alcuni semi di Gingko non ricordo se all’Orto botanico di Roma o all’Orto botanico de La Sapienza, ricordo però bene che molti miei compagni di corso si sono riempiti le tasche di semi mentre io

Bambole dal Giappone

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Da anni sono innamorata delle Momoko Dolls , soprattutto di alcune che, ahimè, non ho comprato subito e ora sono fuori produzione. Mi sono così rassegnata ad ammirarle in foto finché non si è presentata l’occasione di un viaggio in Giappone , con NerdTrip . Due settimane di immersione in una terra fantastica, 15 km a piedi in media al giorno, tantissime meraviglie viste e poi loro: le bambole. Armata di santa pazienza e col prezioso aiuto di alcune persone, che ringrazio di cuore, dopo un’ora di giri a vuoto tra le strade di Akihabara , quartiere di Tokyo, sono finalmente entrata nel paradiso degli appassionati di bambole moderne. Tre negozi situati nello stesso palazzo: Dollyteria , con bambole usate Dollpoint , con le sue stupende dollfie e una mostra temporanea Azone , il paradiso Scaffali e scaffali di bambole, vestiti, scarpe, accessori, pezzi di ricambio, capelli e non ricordo altro, ho praticamente perso la testa :D Lì finalmente ho trovato le Momoko Dolls ,

Come fare i papaveri in scala 1:12

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Tre volte a settimana faccio una lunga passeggiata lungo una tranquilla strada di periferia e per tutto il mese di maggio e buona parte di giugno, le mie camminate sono accompagnate da gruppi di papaveri alti dalle grandi corolle rosse. Il nome comune di questo papavero è rosolaccio, quello scientifico Papaver rhoeas , in foto. N e ho approfittato per coglierne un paio e studiarli fin nei minimi particolari per riprodurli in miniatura .   I papaveri rossi sono un classico, facili da realizzare, nella loro forma base, così ho voluto alzare un po’ l’asticella e provare a realizzarli con gli stami e accom p angati dai papaveri gialli ( Papaver alpinum ), di cui purtroppo non ho u na foto, e sistemare entrambi non n ei soliti vasi ma su l loro substrat o natural e : un bel prato verde e un po’ di bianche rocce calcaree. I n alcuni punti del tutorial dovrai armarti di un po’ di pazienza ma con le spiegazioni passo passo qui sotto e il video intero , avrai due bei grupp

Una cintura col Fimo Leather

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A fine maggio ho assistito alla presentazione del nuovo Fimo Leather nel negozio Polymerclay.it dei gentilissimi Cristin a e Paolo , dove la dimostratrice della Staedtler , Laura Falaguasta , ci ha mostrato come si lavora questa nuova pasta e alcuni possibili usi. Mentre la guardavo lavorare e ascoltavo le spiegazioni, mi sono venute in mente tantissime idee su come utilizzarlo e temo non basterà un intero anno per realizzarle tutte :D Una volta a casa ho pensato a qualcosa di semplice, veloce e soprattutto utile: una cinta .   Una cinta per la mia bambolina steampunk in scala 1:12, che finalmente ha un nome: Minerva Victoria Steel , yeah! Una cinta per tenere insieme vecchi libri polverosi. Una cinta dove infilare future borsine, porta provette, armi steampunk. Due cinte per tenere chiusa una valigia steampunk. Una cinta per tenere chiusa una cappelliera steampunk. Un cinturino per gli occhialoni steampunk, i goggles. Un cinturino per chiudere una polsie

Un pavimento di legno veloce

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Nel video tutorial di aprile su come fare un tavolo moderno , si intravedono il pavimento e la parete dell’ambientazione delle foto. Mi è stato chiesto come ho fatto il pavimento ed eccomi qui a rispondere :) All’inizio avevo pensato di fare un video ma poi ho preferito il blog e il perché lo capirai alla fine di questo post. Esistono tanti tipi di pavimento , sia interni che esterni: di cemento grezzo, mattonati, con mattonelle di cotto, mattonelle di ceramica, di gomma, di resina, marmo, il classico parquet o ricoperti di moquette. I pavimenti in legno sono quelli più caldi e, forse, più facili da fare in miniatura, se ci si limita alla posa di stecche di legno rettangolari e non si osano pavimenti intarsiati ;) Si possono usare le classiche stecche abbassa lingua o le stecche che si trovano nei negozi di modellismo e che hanno diversi spessori e larghezze. Ultimamente mi è capitato di vedere miniaturisti che realizzano pavimenti perfetti con il nastro per impi

Una strana musa

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Ti è mai capitato di soffermarti a pensare da dove venga l’ ispirazione ? Nell’antica Grecia erano le muse a ispirare gli esseri umani e ancora oggi il termine musa è molto usato, anche se si è evoluto e modificato nel corso dei secoli. Attraverso i nostri sensi esploriamo il mondo e immagazziniamo continuamente informazioni che diventano terreno fertile per la nostra creatività, comprese le moderne muse digitali che ci ispirano attraverso lo schermo di computer e telefoni. La mia musa è una di quelle senza freni, si ubriaca di informazioni e non è per niente un’intenditrice, manda giù tutto quello che trova, dalle meravigliose forme della natura ai vetri rotti per le strade di città , passando per i libri , come il progetto Solaris , per gli MMORPG (Massive Multiplayer Online Role-Playing Game) fino a barcollare e sbattere la testa contro gli anime giapponesi e a farmi prendere lucciole per lanterne. Circa un mese fa stavo guardando Boruto: Naruto next generatio

Come fare le margherite in scala 1:12

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L’inverno sta passando il testimone alla primavera e in giardino i fiori sbocciano, crescono e se ne vanno in una girandola di colori e profumi. Prima che sfioriscano, ho raccolto una margherita gialla da un grosso cespuglio del genere Europsis e ho provato a riprodurla in miniatura, sempre scala 1:12 . È il mio secondo video e ci sono ancora molte imperfezioni da correggere, tra cui la luce rossa che non so come sia uscita fuori; spero di rimediare al prossimo :) Qui trovi il video completo e qui sotto c’è il tutorial scritto passo passo con l e misure. Materiale - carta da 70 – 80 gr gialla e/o bianca e verde - sabbia gialla o bianca - filo di metallo verde 0,6 mm - acrilico verde (facoltativo) - acrilico giallo (facoltativo) - colla densa per il legno - vasetto o tappo - pasta che essicca all’aria - fondi di tè Strumenti - perforatore corolla (margherita) - perforatore foglia (Cineraria o Dusty miller) - tronchesine - pennello

La regina di ghiaccio

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Il nome MairiTales nasce da una modifica del termine inglese fairytales, fiabe, unito a Mairi, il mio nickname principale, suggerita dalla creatività poetica di Celidonia . Per tener fede al mio nome, oggi ti racconto una storia con l'aiuto di un vestito per le fate in scala 1:12 che ho fatto più di dieci anni fa e i ciclamini del mio giardino :) Alla fine dell’estate la natura si prepara a trascorrere un periodo di freddo e riposo. Animali e piante accumulano cibo, energia per riuscire a superare l’inverno; sotto terra o nelle tane dormono e sognano la vita che verrà, la speranza di vedere di nuovo il sole e godere del suo calore. Cosa accade però se quelle speranze vengono disattese, se quei sogni sbocciati al buio, cristallizzano nel ghiaccio senza la possibilità di realizzarsi perché l’inverno, come quest’anno, non accenna a finire? In sottofondo ho messo la canzone Ice Queen dei Within Temptation , e mentre scrivo vedo il mantello scuro della regina di ghiacc

Mini riciclo: il bagno

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Capita di essere in ritardo con la pubblicazione dei post, soprattutto se non si è ancora fatto un calendario editoriale, e capita di parlare con le amiche del più e del meno, compreso il bagno di casa rotto. Infine capita che le amiche diano l’ispirazione giusta nel momento del bisogno e tra una risata e una presa in giro, ecco che nasce il nuovo post. Grazie amiche :D Ho realizzato il bagnetto in foto, scala 1:12, più di dieci anni fa come regalo per San Valentino . La parte bianca del vaso è in pasta sintetica , la tavoletta è di legno , tagliata a mano e chiusa da una cerniera. La parte che può interessare di più penso sia la cassetta per lo scarico, l’ho fatta con la scatolina del filo interdentale di una nota marca. Il pezzetto di ferro che serve per tagliare il filo può passare per la leva dello scarico. Il vaso è ben incollato al pavimento, così non ho potuto fotografare il tubo sul retro: una cannuccia dipinta di bianco, collegata a terra grazie a una valvola di fres